lunedì 12 febbraio 2018

Federico Pisani

Non tutti i tifosi monzesi, soprattutto quelli più giovani, ricorderanno quel giovane furetto che per mezza stagione (da dicembre 1994 fino a giugno) ha corso al Brianteo con indosso la nostra maglia. Quel ragazzo arrivò in rosa quasi per fare un piacere all'Atalanta che voleva far giocare questo ragazzo, debuttante a soli 17 anni in serie A, e che aveva trovato poco spazio nella prima parte di stagione.

Il ragazzino si era già messo in mostra nella primavera atalantina ed il suo allenatore, Cesare Prandelli, ne aveva tessuto le lodi con lo staff tecnico tanto che riuscì a debuttare in prima squadra, allora allenata da Bruno Giorgi, con gente del calibro di Caniggia e Stromberg. Raccolse ben 6 presenze.

La stagione successiva, con l'Atalanta che alla guida di Marcello Lippi sfiora la qualificazione in Uefa, il giovane Federico raccoglie ancora sei presenze ma, soprattutto, anche il primo goal in massima serie. Era l'anno dell'esplosione di Maurizio Ganz, arrivato all'Atalanta dal Brescia dopo essere stato a Parma e prima ancora a Monza. In quella squadra giocava anche un altro nostro ex, il portiere Davide Pinato.

Ogni tanto, quando non potevo andare a vedere il Monza perchè in trasferta o comunque non avevo chi mi portava da quelle parti (non ero automunito ...), mi capitava di andare a vedere le partite al Brumana. Una/due a stagione, non di più. Era ancora il periodo della divisione, più o meno marcata a seconda dei momenti, tra i WKA e le BNA. Io ero tra quelli che stavano in mezzo visto che avevo amici sia da una parte sia dall'altra. Ricordo, era il 25/4 ed ero stato invitato da amici ad un Atalanta-Sampdoria. Era la Sampdoria di Pagliuca, Vierchowod, Lombardo, Mancini e che si permetteva di tenere in panca Buso, Corini e Chiesa (giovani rampanti). Era anche la Samp di un altro nostro ex, Michele Serena che un paio di anni prima era stato da noi in prestito dalla Juventus.
Beh, la partita non andò bene per i neroazzurri. I blucerchiati vinsero per 2-1. Alla rete di Lombardo al 33° del primo tempo rispose Minaudo all'82° e quando si pensava di poter aver portato a casa un pareggio, all'87° Bertarelli sigla il definitivo vantaggio sampdoriano.
Perchè ricordo quella gara? Beh, divertimento sugli spalti a parte, in quella partita, quando l'Atalanta doveva ancora rimontare, Lippi decide di mandare in campo il giovane Pisani, al posto di Magoni. Quando l'ho visto entrare in campo ho sottolineato ai miei vicini quanto fosse piccolo e non intendo di età. "Aspetta e vedrai come gioca quel ragazzo!". Ed infatti al primo pallone che toccò fece un doppio dribbling caricando lo stadio e facendo tornare entusiasmo e speranza un po' a tutti. Poi andò come andò. Fu la prima volta che lo vidi giocare.

Qualche settimana dopo allo stadio Brumana si presenta la Fiorentina.
Non ero presente ma in televisione, non ricordo se era novantesimo minuto o la domenica sportiva, ricordo come fosse oggi le immagini del goal. Al trentesimo del primo tempo, corner per l'Atalanta. Parte il cross sul secondo palo dove Federico si fa trovare pronto all'incornata battendo Mannini alla propria destra. La partita si concluderà con un rocambolesco finale proprio appena dopo l'uscita dal campo di Federico. Arriva infatti il pareggio di Batistuta al minuto 85, con la Fiorentina in 10 per l'espulsione di Iachini per doppio giallo (il primo per un fallo proprio su Pisani). Soli tre minuti dopo, però, Bordin fa esplodere lo stadio con il goal del definitivo 2-1. Alle immagini del goal di Pisani ricordo di aver pensato che quel ragazzo sembrava proprio un predestinato. Manco maggiorenne e già con diverse presenze in serie A (forse quella con la Fiorentina è stata la prima da titolare) ed anche un goal. Non è da tutti.

La stagione successiva l'Atalanta decide di affidarsi a Guidolin per la parte tecnica. La stagione non va benissimo, anzi, tutt'altro, e culminerà con la retrocessione. Nel mercato invernale, però, visto che non si era trovato sufficiente spazio per lui, si decise di mandare Pisani in prestito in serie B. La condizione sarebbe stata però quella di mandarlo in una squadra dove avrebbe trovato spazio.

La stagione precedente il Monza si era salvato non senza patemi. In quell'estate salutarono alcuni ragazzi che poi ebbero alterne fortune ma che ebbero anche esperienze in serie A. Tra questi ricorderei senz'altro Fabio Cinetti che passò all'Inter (ma dopo il prestito di quell'anno alla Vastese e dopo la stagione successiva ancora a Monza) per poi cercare fortune a Torino e presso altri club ma senza risultati esalatanti (anche a causa di qualche infortunio di troppo). Lo rivedremo a Monza come secondo di Salvioni nella prima stagione targata Colombo. Ma, soprattutto, ricorderei Anselmo "spadino" Robbiati che passò alla Fiorentina dove rimase diverse stagioni e da dove poi iniziò un peregrinare per tornare in terra brianzola quasi a fine carriera.
Anche altre defezioni in quell'anno ma anche diversi acquisti/prestiti di ragazzi che poi faranno una buona carriera. Citerei su tutti Fabian Valtolina (serie A a Venezia e con la Samp) e Mark Iuliano (diverse stagioni alla Juventus).
La stagione va malino. A gennaio si cerca di rimediare ad una rosa con qualche talento ma che probabilmente non aveva trovato l'alchimia giusta. Tra gli altri approda in Brianza anche Federico "chicco" Pisani.
In quella mezza stagione giocò 21 partite e segnò due reti oltre a sciorinare assist per i compagni. Alcune delle più belle giocate della stagione sono partite dai suoi piedi. Nonostante la retrocessione a fine stagione, il ragazzino con delle doti di dribbling e corsa fuori dal comune aveva lasciato un segno anche da noi in Brianza. E questo nonostante le sue due reti non furono d'aiuto alla causa visto che non portarono punti. Entrambe le gare finirono 2-1 per gli avversari di turno. Nel primo caso, contro il Ravenna, rispose alla doppietta di Bobo Vieri che l'avrà poi un paio di anni dopo compagno all'Atalanta, mentre nel secondo caso aprì le marcature a Venezia ma poi il Monza fu raggiunto dall'ex Carruezzo e punito al novantesimo da un goal di Mariani. Ma non si vive di sole reti. Lui era uno che giocava per gli altri anche se il pallone sembrava gli si incollasse ai piedi. Salta uno, salta l'altro ma prima o poi, spesso al momento giusto, quel pallone partiva ed andava al compagno meglio piazzato.

Stranamente, nonostante la sua breve vita calcistica, ho diversi ricordi di questo ragazzo che proprio 21 anni fa moriva in compagnia della fidanzata in un tragico incidente automobilistico. Ragazzo che disputò tutte le sue gare da professionista con la maglia neroazzurra ad eccezione di quei sei mesi con la nostra maglia.

Uno di questi ricordi è che ero ancora in curva nord la domenica dopo la sua scomparsa. Sento ancora la commozione salire quando penso a quell'Atalanta-Vicenza. La corsa di Morfeo e Foglio dopo il goal di quest'ultimo, abbracciati sotto la Nord verso uno dei tanti striscioni dedicati a lui ... L'immagine di Inzaghi che, dopo uno dei due goal segnati quel giorno, si china in lacrime sempre su uno striscione sotto la tribuna Giulio Cesare. Alla fine della gara nessuno voleva uscire dallo stadio. Nemmeno i giocatori. Tanti sospiri, tante lacrime, tanti cori, tanto affetto.

L'anno passato, una pura coincidenza mi ha portato a tornare all'Atleti Azzurri d'Italia dopo non so quanti anni. Un compagno di scuola di mio figlio era stato un paio di volte in curva al Brianteo con noi. Come ringraziamento ci aveva invitati in curva:"Dai, un giorno che non c'è il Monza venite con me!". Accadde per Atalanta-Crotone della passata stagione. Sì, dai, avevo voglia di tornare a vedere una partita di serie A dal vivo. E poi era l'Atalanta del Gasp che stava facendo miracoli! In tutta onestà, non ricordavo che fosse proprio il giorno del ricordo per Federico. Erano passati vent'anni ... Sembrava ieri! Mio figlio al tempo dell'incidente non era manco nato. I ragazzi della Nord avevano organizzato una bella coreografia e si sono cantati diverse volte i cori in suo onore. No, questa volta non l'ho vissuta con le lacrime agli occhi ma più con orgoglio. Orgoglioso di aver potuto vedere quel ragazzo giocare e, addirittura, con la maglia del mio Monza. Sì, ho cantato il coro a Federico Pisani. Mi son sentito partecipe del ricordo della curva bergamasca.

Chicco Pisani. Ragazzo scanzonato e sempre sorridente, in campo metteva estro e fantasia oltre alla velocità nel dribbling. Dotato di gran tecnica. Tutti questi aspetti gli avevano fatto guadagnare la fiducia e l'amicizia di molti suoi compagni. Sia a Monza che a Bergamo. Ma, soprattutto, gli fecero guadagnare la simpatia dei tifosi tanto che quelli bergamaschi gli hanno dedicato la propria curva. L'Atalanta ha ritirato il suo numero di maglia, il 14.

Scusate, sono andato lungo, troppo lungo ma oggi ricorre l'anniversario e questa volta non volevo farmi scappare l'occasione per scrivere il mio personale ricordo verso questo ragazzo che mi aveva entusiasmato per il suo modo di giocare e vivere. Non potevo esimermi dal salutarlo anche da queste pagine. Ciao Chicco.

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