domenica 5 ottobre 2014

Il dopo partita - Monza due Giana Erminio zero

Viotti; Beduschi, Briganti, Massoni; D'Alessandro, Hetemaj, Perini, Anghileri; Vita, Anastasi, Margiotta
Ghislanzoni; Perico, Bonalumi, Montesano, Augello; Pinto, Biraghi, Marotta; Crotti, Recino, Sarao

I degni avversari

E quale amor non cambia?
Fotocopia della gara inaugurale col Novara: sabato pomeriggio, tifo anche ospite numeroso, fatte le proporzioni, la rete che rompe gli equilibri dal corner, la dose di sofferenza, legata a filo doppio dalla mezz'ora in dieci, la liberazione nel finale di partita che i tabellini attribuiranno a Foglio, ma che gli occhi e i cuori dei presenti rimanderanno a Vita, acclamato per la prestazione fatta di corsa, resistenza e supremazia tecnica, ma anche perchè trait d'union colle nubi passate, quando arrivò a seguito di Asta, suo allenatore nelle giovanili.
Una prestazione da cuore granata, ecco.

Fotocopia della gara col Novara, in bianco e nero.
Il clima non può che essere cambiato, lo sappiamo.
Se tre sconfitte di seguito hanno fatto preoccupare o stizzire per almeno 200' abulici o confusi, le voci infrasettimanali hanno tessuto una ragnatela sottile che col passare delle settimane, ove la squadra rispondesse comunque con professionalità (cosa doverosa, visto che essere calciatore deve essere la passione di bambino, su tutto), rischia di inghiottire l'ambiente, i sogni, un secolo di pallone che ha, coi suoi alti e bassi, colori di orgoglio, i suoi.
Biancorossi.
Per questo è dopopartita scarno quanto alle azioni da raccontare, non per il mio quarto d'ora di ritardo causa occhiata alle giovanili, ma per la sensazione di ovattamento che provo sempre più netta dal 60' in poi, non so se condivisa dagli altri cuori e dagli altri occhi, accanto.

Come vuole l’ombra staccarsi dal corpo/ come vuole la carne separarsi dall’anima/ così io adesso voglio essere scordata

Prova il Monza a rompere il momento no con fasi di 3-4-3, Margiotta e Vita ali a puntare la porta con dribbling e spunti veloci o a servire Anastasi che torna ad essere attaccante di riferimento, essendo stato preferito a Virdis, per la prima volta rimasto 90' in panchina; importante come sempre la presenza fisica, tutta di quantità, di Hetemaj, e Briganti, uno che sa cogliere gli attimi che compongono una partita.
Grinta, vigore nel liberare, voce a richiamare l'uomo e i compagni, capitano che non teme di essere lasciato solo a difendere l'area quando la Giana va a campo aperto, essendo Massoni per struttura meno mobile.
Il giannizzero ex perugino è poco mobile nel centrosinistra difensivo, ma regala coi suoi centimetri, tra tante maglie attorno Ghislanzoni, la rete del vantaggio al 20', concretizzando una serie di battute dalla bandierina che esprimono il predominio, solo territoriale, dei padroni di casa.Saranno dieci i calci d'angolo a loro favore già nei primi quarantacinque minuti, difatti.
La Giana reagisce col suo muoversi assieme, passaggi brevi e fiducia che un compagno a due metri ci sarà, acquista il pallino del gioco attorno ai tempi di Biraghi e al movimento verso la trequarti del collega di mediana Marotta: a Sarao viene fischiato un dubbio fuorigioco, Recino tira diritta una punizione dal vertice sinistro dell'area conquistando un corner, Augello al 30' crossa dal fondo e meno male che Anghileri accompagna la palla resa pericolosa dalla mancata uscita di Viotti, Perico nel finale incorna a centro area, rimpallo che poteva diventare occasione.La risposta biancorossa è un calcio fatto di grintosa improvvisazione, di voglia di esserci: perciò celere lascia a bordo campo il ghiaccio dopo una botta Vita, la cui condizione fisica, evidenziata dal pressing iniziale, dilagherà negli spazi del secondo tempo, specie quando i biancazzurri cercheranno di schiacciare il Monza dietro nel finale in dieci, causa il rosso per D'Alessandro, il meno positivo coll'invisibile Perini.
Al 50' Vita ha un bello spunto a sinistra, poco dopo Recino chiede il rigore per una trattenuta vicino l'area piccola, per inzuccare poi una palla pericolosa che Viotti devia con qualche problema oltre la traversa; per i padroni di casa uno slalom verso l'ingresso centrale dell'area di Anghileri (autore di una partita da capitano, la riprova è un pulito e rischioso intervento su Pinto in area) che conclude sopra la traversa di Ghislanzoni, Vita che prova ad inserirsi dalla destra cincischiando però, Anastasi che non spinge dentro una palla alta di Vita, quasi la stessa azione porta alla testata Hetemaj (sembrava facile, la foga ha inciso sull'impatto).
Detto dell'imbarazzante Zigoni (è Vita che gioca centravanti e fa da sè e per tre sul centrosinistra avversario, come quando bissa secco un cross dopo essere finito a terra), Pea azzecca il cambio Foglio-Margiotta per compattarsi dietro: è il raddoppio che leva le ansie finali.

Il cross dell'ex reggino causa deviazione finisce in rete, così termina un pomeriggio ovattato.
A guardare la luna che compare, lassù.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti! Un editoriale degno di testate nazionali! :)

Tifosodabg

Unknown ha detto...

grazie
cerco più che tutto di essere obiettivo e di rendere la cronaca meno asciutta e più personale