domenica 21 settembre 2014

Il dopopartita - Monza uno Real Vicenza due

                                                             Viotti
                                     Beduschi Briganti Zullo Anghileri
                                              Vita Burrai Hetemaj Foglio
                                                     Virdis Radrezza
                                                        Bruno Bardelloni
                           Vannucci Pavan Dalla Bona Cristini Lavagnoli
                                                 Carlini Solini Piccinni
                                                             Tomei

Stasera inizia l'autunno.
Una gradevole giornata settembrina si apre col vantaggio, invero un po' trovato, di Vita, per terminare colle prime contestazioni a Pea, sul banco degli imputati per avere cominciato senza una seconda punta di ruolo (la statistica afferma che Margiotta e Zigoni hanno collezionato il loro settebello di presenze entrando in campo) la volta che finalmente il bomber di Ozieri mette a disposizione il suo senso del gol e le sue movenze da punta dal fischio d'inizio.
Marcolini ha identificato il nucleo di titolari: Tomei, Piccinni, Vannucci e gli esperti ex canarini Dalla Bona e Bruno, mentre sono alla quarta su cinque Carlini (portato con sè da Lumezzane, come il vice Mandelli, buona carriera clivense) e Cristini; debutto per Pavan e Solini, che si rivelerà l'anello debole ospite col doppio giallo sempre per falli su Vita.

Inizio di match vivace: dopo una debole conclusione di Radrezza bloccata senza problemi da Tomei sulla sua sinistra, il gioiello di scuola granata va a segno, dopo avere con vivace insistenza manovrato sull'ingresso destro dell'area, con un cross-tiro che sbatte sul palo e va in porta, forse deviato dal marcatore in maglia nera.
Cristini replica con un diritto da fuori largo alla destra di Viotti e Bardelloni manca l'impatto col traversone di Dalla Bona.Il momentaneo vantaggio non produce inerzia, quindi: Sasà Bruno imbeccato dal tenace Bardelloni a centro area batte con freddezza Viotti che non ha modo di accennare tuffi nè uscite.
Per il resto della prima frazione Lavagnoli fa il bello e il cattivo tempo sull'intera fascia destra: spesso decentra la marcatura di Hetemaj, al solito volitivo ma meno nel vivo del gioco, rinculando se serve dietro dove restano talora i soli Piccinni e Solini.Se è vero che una bella rete di testa di Virdis è annullata al 20' per fuorigioco, due sono le fotografie della povertà di idee biancorossa: Radrezza agisce da trequartista dove potrebbe fare valere piedi buoni e velocità, ma non si ritrova due opzioni in avanti e spesso nei primi metri della metà campo ospite si sceglie di appoggiare dietro non sapendo cosa fare.
Il controcanto veneto è fatto di concentrazione nelle cose più banali (spazzare e smarcarsi sulle rimesse) e di giocate individuali pulite: passando il tempo e rimanendo il Monza in pressione sull'avversario costretto in dieci, troveremo impietoso il confronto su queste voci col passare dei minuti.
Bardelloni costringe Viotti ad una respinta a mezza altezza su una palla che poteva essere preda dei compagni nell'area piccola, poi Virdis fa tutto da sè al 25': spalle alla porta e leggermente fuori area, sposta e aggira il suo marcatore, conclusione che si smorza nel corner.
E' forse il solo momento in cui gli avversari mostrano un lieve affanno, ma il risultato sono tiri dalla bandierina (nove alla fine) che non producono le efficaci risoluzioni delle precedenti esibizioni interne.
Dopo un paio di buone chiusure di Zullo al 30' è di Cristini, habituè del tabellino già a Cuneo, la rete-partita con un veloce esterno destro all'angolo destro di Viotti; è bella l'intera azione, avviata da Bruno (sostituito nel finale, avrà qualche applauso) che sfodera tecnica e letale mobilità.
La reazione sta in un mancato tre contro tre a campo aperto, in una decisa sospensione a mira imprecisa di Zullo al 40', ma quale prova di un certo caos tattico annotiamo Foglio a volte secondo giocatore più avanzato, o parte coi ragazzi '93 di un improvvisato terzetto dietro Virdis.Zullo stesso quasi a corpo a corpo ce la fa a limitare il potenziale tris ospite, prima con Bardelloni, poi con Cristini.

Ripresa: la formazione è ridisegnata (Zigoni per Raddrezza e dopo la superiorità numerica Margiotta per Anghileri, Foglio difensore a scalare), c'è impegno, ma latita la convinzione: punizione quasi perfetta verso l'incrocio di Burrai, molto sottotono, da una ventina di metri, illuminazioni alla lunga fioche di Vita sulla destra, col portiere peraltro sempre meno puntuale nelle uscite.
Zigoni fa meglio quando esce dall'area e lo stesso Virdis sembra spaesato al momento del fraseggio d'attacco, che diventa anche a tre coll'ingresso nell'ultimo quarto d'ora di Anastasi.
Da segnalare una sgroppata armoniosa di Foglio all'85' e due nette occasioni che un Virdis forse non ancora avvezzo all'intera partita non tramuta nel pareggio, fa male quella nel recupero attivata dal caparbio e positivo Beduschi.

Doveva essere il la ad un trittico sulla carta accessibile, invece è il secondo stop consecutivo; resta la gara del debutto l'unica a porta inviolata e ci sono evidenti passi indietro a livello di collettivo e gioco, visto che l'assalto ha prodotto qualche occasione, ma rare trame.Se dal calcio organizzato e matematico di Mister Pea ci si poteva aspettare qualche limite di fantasia, preoccupa, più della classifica, proprio la minore capacità di stare e di muoversi assieme.
Compattezza del gruppo e dell'ambiente: è la molla per ripartire.
Atto doveroso, perchè inizia l'autunno.

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