giovedì 31 luglio 2014

GRAVI IRREGOLARITÀ NELL’HOCKEY PISTA: CAMPIONATI FALSATI E RICHIESTA DI TASSE OLTREMODO ESOSE


Con il presente comunicato le società firmatarie di questo documento vogliono chiarire quanto segue non ottenendo risposte adeguate a domande pertinenti:  
1)  Le società di serie A1 e A2 pagheranno le tasse di iscrizione alla FIHP  “con riserva” per avere chiarezza sui motivi di un aumento di spropositate dimensioni delle tasse di iscrizione che la FIHP chiede (3250 per la serie A1 e 1625 per la serie A2) a fronte di una iscrizione alla medesima Federazione lo scorso anno rispettivamente di euro 250 e 125. 
Sono stati chiesti chiarimenti (allegato 1) ai quali non è mai arrivata risposta. 
          2) Le società di serie B, non avendo ancora chiaro come verrà effettuato il campionato ( riunione fissata dalla Federazione a Settembre) e per lo stesso motivo delle società delle categorie superiori , pagheranno SOLO la tassa di iscrizione dovuta fino allo scorso anno alla FIHP (euro 62 a fronte di una richiesta di euro 562).

·         Constatato che la FIHP nella persona del Presidente e del Consiglio Federale  nella riunione del 25 luglio 2014 NON hanno preso decisioni  in merito ad una nostra comunicazione dove si denunciavano IRREGOLARITA’ GRAVI PER IL REGOLARE SVOLGIMENTO DEL CAMPIONATO

·         Constatato che sia il GUN in primo grado che la CAF in secondo grado (organi di giustizia sportiva Federale) hanno respinto il legittimo ricorso della società Asd Viareggio Hockey teso  ad evidenziare la posizione irregolare di un giocatore straniero sprovvistodi permesso di soggiorno, che quindi non poteva essere tesserato (ad una certa data) e che però  ha giocato l’intera stagione agonistica con il risultato di alterare il regolare svolgimento del campionato.

·         Considerato che queste società hanno più volte richiesto alla Lega Hockey  di conoscere i bilanci preventivi e consuntivi senza che mai fossero prodotti.

·         Considerato che il Consiglio Federale è stato più volte informato sulla ANOMALA conduzione della Lega Hockey, alla quale le società erano obbligate dalla stessa ad aderire. 

·         Considerato che il Consiglio Federale nella sua ultima riunione del 25 luglio ha deliberato di aumentare più del doppio il contributo che FIHP versava annualmente alla Lega Hockey. 

RITENGONO UN LORO DIRITTO CHIEDERE L’INTERVENTO DI UN ORGANO SUPERIORE (CONI), E PROCEDERANNO IN TAL SENSO, PER FARE CHIAREZZA SU SITUAZIONI CHE HANNO DANNEGGIATO E STANNO TUTT’ORA DANNEGGIANDO LE SOCIETÀ CHE SI SONO COMPORTATE IN MODO CORRETTO, METTENDOLE IN GRANDE DIFFICOLTÀ NEI CONFRONTI DI SPONSOR E SOSTENITORI CHE NON CREDONO PIÙ IN UN MOVIMENTO DOVE NON SI RISPETTANO LE REGOLE.

A firma di : AGRATE HOCKEY, ASD HOCKEYBREGANZE , ASD VIAREGGIO HOCKEY, AZZURRA HOCKEY NOVARA, C.G.C VIAREGGIO, HOCKEY MONZA, HOCKEY SARZANA, LA MOLINESE, MOLFETTA, MONTECCHIO PRECALCINO, MONTEBELLO, PATTINOMANIA MATERA, PIEVE 010, SPV VECCHIA VIAREGGIO, ROLLER BASSANO, ROLLER MODENA, REAL BREGANZE , THIENE,  TRISSINO,  UVP MODENA.

Un evento da non perdere...

Il centro di Monza si vestirà di biancorosso stasera alle 20,30 per un evento trasmesso in diretta da "SportItalia" e presentato dall' indimenticata Katia Nicotra.
La presentazione della squadra di calcio locale e delle nuove maglie da gioco del prestigioso marchio "UMBRO" sarà l'occasione per rinnovare la vicinanza  e l'affetto di un intera città al centenario sodalizio, il cui nuovo corso capitanato dal Presidente, giunto da oltre oceano, Armstrong si pone l'obbiettivo di riportare il Calcio Monza almeno a quella serie B, che per tanti decenni era stata la casa naturale dei Bagaj biancorossi.
I vari siti, blog e pagine facebook hanno dato larga risonanza all'evento e i gruppi organizzati di tifosi (Monza club Libertà e Curva Pieri) saranno presenti in forze per far sentire il loro calore alla squadra in vista della nuova stagione sportiva, che dovrà coincidere con quella della rinascita per una società che si vuole lasciare alle spalle gli anni più bui della sua storia.
La speranza mia, ma credo anche quella di tutti i tifosi, è che per una volta i monzesi partecipino in massa al "battesimo" della squadra di Mister Pea gettando le basi per quel legame città-squadra indispensabile per riportare il nostro Monza li dove, per storia e blasone, gli compete.

sabato 19 luglio 2014

Clamoroso al Brianteo!

Oggi alle biglietterie dello stadio si è vissuta una situazione surreale, facciamo una breve cronaca:

Ore 11,00: più di 200 persone, tra chi abbonato deve ritirare il tagliando a 5 € e chi deve fare il biglietto a prezzo pieno, sono già in coda.
Ore 11,15: le biglietterie sono ancora chiuse e giunge voce che i ragazzi incaricati non hanno le chiavi dei locali, così è, infatti gli stessi fanno spostare la coda degli abbonati ai cancelli d'ingresso curva e cominciano a dare i biglietti agli stessi, questa coda comincia a defluire.
Ore 11,25: arriva un incaricato dalla società e forza le serrature permettendo così l'ingresso ai ragazzi che devono fare i biglietti al computer.
Ore 11,45: i computers ancora non vanno, la coda di chi deve fare i biglietti ex novo s'ingrossa.
Ore 12,00: tutto bloccato... non vi dico le giuste lamentele e gli epiteti.
Ore 12,15: il problema è risolto! viene emesse il primo biglietto seguito da un lungo applauso.

Cosa dire ... se per la squadra da serie B, almeno sulla carta, si sono poste le basi per quanto concerne la società c'è ancora molto da lavorare.

venerdì 18 luglio 2014

Brasile 2014

Brasile 2014 (12 giugno – 13 luglio) - Campione: Germania
Formazione della finale: Neuer Howedes Hummels Boateng Lahm Cramer (Schurrle) Schweinsteiger Kroos Muller Ozil (Mertesacker) Klose (Goetze) All.Low
Marcatori della finale: Gotze (G)
Percorso dei vincitori: Germania-Portogallo 4-0 Germania-Ghana 2-2 Germania-Usa 1-0; Germania-Algeria 2-1ts; Germania-Francia 1-0; Germania-Brasile 7-1; Germania-Argentina 1-0ts
Piazzamenti: 2.Argentina, 3.Brasile, 4.Paesi Bassi
Partecipanti: 32 squadre
Capocannoniere: Rodrìguez (6 reti)
Media reti: 2,67 a partita

Il battage mediatico e scenografico accompagna gli appassionati al Corcovado con due questioni che sono: Messi, anche capitano, riuscirà ad emulare Maradona in una manifestazione iridata dopo una carriera resa precoce da allori e trofei?La Selecao cancellerà il Maracanazo grazie alla verve di Neymar e alla efficace gestione di Scolari che ha nel mirino la doppietta dell'alpino Pozzo?Brasile-Argentina è la finale che molti desiderano, forse anche la FIFA visto il sorteggio che ha collocato la squadra e il giocatore più titolati ai lati opposti del tabellone; le alternative sono la Germania e la Spagna, europee che proveranno a rompere l'incantesimo che vede il Vecchio Continente sempre sconfitto oltre Gibilterra, forti la prima della sua affidabile tradizione e di una squadra dal gioco maturo e insieme brillante, la seconda di un filotto euromondiale inedito e di un'orchestra cinica, abile ad imbucare le difese altrui colla paziente gestione del pallone, uno stile che è divenuto concetto e filosofia: il tiki taka, ora innervato da un nueve brasileiro reduce da un'annata quasi perfetta dell'Atletico Madrid.
Le prime partite non deludono le attese di un torneo divertente e spensierato, stelle come Balotelli, Messi, Muller, Neymar e Robben vanno a segno e si immagina che per forza a queste latitudini il calcio offensivo prevarrà: alla fine le reti saranno 170 (primato di Francia '98 eguagliato), la prima delle quali per la prima volta un autogol, ma torneranno equilibri e timori in quasi ogni eliminatoria diretta (sette supplementari, di cui cinque agli ottavi, tracimati in quattro lotterie, di cui due agli ottavi; nei tornei recenti c'era stato sì equilibrio, ma una sola partita in media a richiedere rigori), che riporteranno in auge le baronie: metà squadre confermano difatti i quarti sudafricani (Argentina, Brasile, Germania e Paesi Bassi), quarta semifinale consecutiva tedesca (tredici in totale, undici brasiliane), la prima finale che mette in scena l'atto terzo.
Fukeco
Fanno rumore le eliminazioni della Spagna con Diego Costa a strozzare le ragnatele del tiki e del taka e Casillas ombra del paratutto sudafricano e dell'Italia sua ancella all'Europeo, vittima di un girone complesso, sia per gli avversari che per la collocazione ambientale e logistica (l'Arena Amazonia ospiterà gare della terza serie locale, poi), in cui la Celeste fa fuori gli inglesi colla doppietta del Pistolero Suarez; è un gruppo poco coeso, in cui le logore primedonne e i giovani inadeguati a certi livelli rovesciano il malcontento popolare su Prandelli, cui riesce a metà il paventato ribaltone etico e ludico.
Fa male uscire in una gara dove gira tutto storto (rosso frettoloso a Marchisio, Suarez senza sanzioni cannibalizza invece Chiellini), ma a Natal si affermano la mistica uruguagia e la tattica a specchio imposta dal Maestro Tabarez, come fosse ineluttabile; fa male soprattutto non avere capitalizzato il successo inaugurale su Hodgson che proiettava verso una porzione favorevole di tabellone, anche perchè le zero reti successive sono evento che mancava all'attacco azzurro da Saint-Denis.
Resta la sensazione di non essere mai stati dentro il Mondiale e di dover proseguire una fase di transizione iniziata dopo Berlino (ma non solo: una volta tra le prime quattro in cinque edizioni) anche per propri demeriti di carattere.
Il Marchese di Salamanca ricorda che la sconfitta fa parte dello sport ed è vero, ma al di là dei cicli che terminano o non si affermano era lecito che le europee un anno prima protagoniste della Confederations monetizzassero la partecipazione brasileira: nel calcio moderno blasone e fattore ambientale incidono meno della condizione fisica, può surrogarli il solo orgoglio; nel Mondiale di Brasile il fattore climatico permea quello ambientale.
La zattera di pietra iberica completa il fallimento col mediocre Portogallo del Comandante Ronaldo, reduce dal primato di reti in una Champions, ma a mezzo servizio fisico.
Danno belle risposte gruppi giovani e qualitativi pronosticati quali sorprese iridate dopo le facili qualificazioni continentali: il Belgio del Senatore Wilmots, promosso assieme alla volitiva Algeria di Slimani (tradizionale avversario scomodo per i tedeschi) e la Colombia dei molti italiani (l'acceleratore Cuadrado uomo-assist e Yepes capobranco della migliore difesa del girone sudamericano, su tutti), nella quale esplode James Rodrìguez, sostituto della Tigre Falcao anche nel Principato.La conclusione vincente, fatta di tecnica e di incoscienza, all'Uruguay vale più dei numeri, che recitano sei reti in cinque incontri (sempre a segno); la fiesta cafetera, giusto vent'anni dopo Escobar, è completata dal turco Mondragòn, divenuto il giocatore più anziano di un Mondiale, primato strappato a Milla che aveva infilato una doppietta proprio ad Higuita nel Mondiale dello Stivale.
Anche la Francia potrebbe essere la Germania di domani: Deschamps cade alla sua undicesima gara iridata tra campo e panchina, vittima dell'incrocio al solito indigesto coi tedeschi, dopo aver compattato il gruppo attorno ad un'idea di gioco, veloce e di rimessa, sviluppato lungo la dorsale Varane-Pogba-Benzema.Come al solito gli ottavi sono il turno dell'entusiasmo e della sorpresa, i quarti poi sono inibitori e sedimentano posizioni, nonostante le contingenti occasioni finali che potrebbero impattare i repentini vantaggi di Higuaìn, Hummels e Thiago Silva.
Nota di merito per gli allenatori che concettualizzano Transamerica: Pekerman (argentino) e Pinto (colombiano) trascinano Colombia e Costa Rica ai loro massimi (primi ottavi per Algeria e Grecia, inoltre) livelli, il Cile di Sampaoli (argentino) con un gioco coraggioso e Vidal a mezzo servizio resta appeso alla traversa di fine supplementare, altrimenti sarebbe subentrato al Perù, quasi quarant'anni dopo, quale nazionale corsara in una trasferta ufficiale brasileira.
Pekerman consolida la buona impressione lasciata alla guida dell'Albiceleste (tre Mondiali e due Sudamericani coll'Under 20, inoltre), cadendo alla sua decima gara iridata dopo avere eguagliato il primato dell'alpino Pozzo; Pinto, privo del centravanti Saborio, si vendica dell'esonero costaricense a pochi mesi dal Mondiale berlinese educando i Ticos ad un calcio organizzato e semplice, ma non privo di cose fatte bene: la ventottesima posizione del ranking è stata sottovalutata dalle tre vincitrici di Mondiali e la Costa Rica rovescia sul rettangolo verde l'indice di felicità migliore del pianeta.Eurolost San Josè, dunque: come nelle notti tricolori, mietute vittime europee anche grazie a Navas tra i migliori estremi difensori del torneo, come il tentacolare Ochoa che ferma sulle reti bianche il Brasile e che cede solo a Sneijder e Huntelaar nel finale dell'ottavo, dopo il primo break ufficiale a reintegrare liquidi.
Se le sorprese cadono colle signore del Sudamerica guidate dai padroni culè, l'Africa celebra il suo primo doppio ottavo con Algeria e Nigeria, non proprio le squadre più pronosticate del continente Nero (passo d'addio della generazione di Drogba e Eto'o e Costa d'Oro che lascia la sensazione di potere essere anche oltre singoli quali Ayew, di un Pelè figlio e Boateng, a nuovo duello col fratello teutonico; dei maghrebini la rete più avanzata in un supplementare iridato, oltre Del Piero).L'Albiceleste del biscazziere Sabella è cucita sul piano del gioco attorno a Di Maria e vale Mascherano come baricentro emotivo; non mancano le difficoltà, ma l'armonia nei movimenti e nello spogliatoio la identificano squadra, e Messi ci sarà.Per lui quattro pregevoli reti nel girone e l'ombra del Diez, sempiterna.
E' piacevole immaginare che nella piovigginosa notte paulista, dove la sfida coi Paesi Bassi vive sulla timidezza di sè, il ricordo di Di Stefano e i rigori parati da Romero raccordino in una milonga i vecchi capitani rivali e vincenti (di Passarella Sabella è stato a lungo vice).
Lungo il percorso, come abitudine, il dominante Sudamerica è stato affiancato dall'Europa (pari ai quarti) e l'Accademia Bosman (tecnici stipendiate da altre Nazioni) decimata, nonostante i quasi metà presenti agli ottavi, Klinsmann, Halilhodzic, Hitzfeld e Santos oltre i sudamericani; miezz'a via la pattuglia tricolore, eliminata troppo presto anche con Giappone e Russia.Per i nipponici termina un percorso che li ha resi campioni asiatici, per Capello un oneroso contratto verso Cremlino '18 quando altri tedeschi potranno assaltare record appena acquisiti (le sedici reti di Klose, seppure con più presenze di Ronaldo e G.Muller, le presenze mondiali di Maldini e Matthaus).
Delle semifinali resterà la parola Minerazo, versione estrema del moderno gioco tedesco: per loro ottava finale mondiale, dodicesimo podio, tredicesima semifinale; per loro primato di gare e di reti iridate.Uno Sturm und Drang concentratosi in tre minuti nella terra di nessuno priva del capitano avversario, e difensori sono stati i capitani delle coppe brasileire; non si arriva alla finale dei sogni globali (per la prima volta Argentina e Brasile simultanee in semifinale), anche se gli argentini vincono la loro quinta semifinale su cinque, come se il risarcimento per cose che si meritavano e che non sono state sia cosa agrodolce, nel calcio e nella vita.I Paesi Bassi, antesignani dell'innervare per sintetizzare adottato a questo giro da Belgio, Francia, Germania e Svizzera con successo, continuano a generare talento, collezionando un secondo e terzo posto senza essere mai stati battuti nei tempi regolamentari nelle ultime loro quattordici sfide iridate.

Nel Mondiale delle americane alla fine due europee a podio, spalti come in ogni Mondiale colorati, come fosse vera festa, come non ci fossero crisi esterne o contestazioni trasversali interne, Italia in finale come arbitraggio, bombolette che rendono euclideo l'errore umano.
Manca il Brasile in campo e il suo cuore, oltre Capocabana e la Baia di Guinabara: una Selecao desafinada, scivolata da Rio de Janeiro a Brasilia come accadde a Italia e Germania nei Mondiali casalinghi.I Paesi Bassi sono la prima nazionale a fare scendere in campo tutti i giocatori a disposizione; l'ingresso di Krul a disinnescare i rigoristi costaricensi sarà ricordata come mossa al confine tra genio e follia.
Il Minerazo
Si giunge alla finale in un continuo equlibrio (sette supplementari, quattro rigori, solo tre vittorie con due reti di divario in quindici match dentro o fuori); Costa Rica e Paesi Bassi, oltre le finaliste, imbattute.Solo gli orange hanno dopo i gironi effettuato una rimonta, a scapito di Rafa Marquez, azteco capitano di quattro Mondiali.
James Rodrìguez
E' la terza finale consecutiva giunta ai supplementari.La Germania è la prima europea a vincere in Sudamerica grazie a Gotze, entrato dalla panchina in una gara quanto meno equilibrata, se non con migliori occasioni argentine.L'immediata eliminazione dei cerberi (Italia, Spagna) degli ultimi quattro tornei sembrava la giusta cabala per la quarta stella, ventiquattro anni dopo.
Del resto la finale intestina di Champions a Wembley è meno lontana dell'aquilone cosmico di Victor Hugo Morales.
Curiosità - continua l'ecatombe dei detentori al primo turno: dopo la Francia '02 senza reti e l'Italia '10 senza successi Roja eliminata dopo due partite, tra cui il 5 a 1 ad opera dei Paesi Bassi; i 5 gol subiti dal Brasile nel primo tempo della semifinale di Belo Horizonte costituiscono un primato, nemmeno Haiti e Zaire ne avevano incassati tanti nella prima frazione di gioco; l'uzbeko Irmatov fischia la sua nona gara iridata, colla Costa Rica che esce senza sconfitte, subendo due sole reti in cinque gare, due terminate ai rigori

mercoledì 16 luglio 2014

Video: Grigliata Monza Club da Monza Brianza TV - Servizio di Stefano Peduzzi

Grigliata Biancorossa: un successo!

Grande successo per la grigliata di ieri sera organizzata dal club Libertà, i quasi 120 partencipanti hanno fatto sentire la loro passione alla squadra biancorossa in vista di una stagione di sicuro difficile e speriamo esaltante. Di seguito il comunicato di ringraziamento del Club ai presenti: "Splendida serata quella di ieri sera, al Circolo di viale Libertà si respirava un'aria nuova di grande entusiasmo e di una riaccesa passione verso gli amati colori biancorossi. Noi del Club Libertà vogliamo ringraziare tutti i presenti ed in particolare la delegazione del Calcio Monza capitanata dal Mister Fulvio Pea e quella dell'Hockey Monza con a capo il Presidente Andrea Brambilla. Dopo la festa si guarda avanti, per cui vi diamo appuntamento già domani (giovedì) presso la nostra sede in viale Libertà 33 dalle 21,00 in poi per abbonarvi tramite il club usufruedo della "promo fansclub" che vi darà diritto ad un riduzione di 20 €... il nuovo obbiettivo di 300 abbonati dopo il successo di ieri sera è già a portata di mano. Come sempre vi aspettiamo numerosi!!! M.C.L. il direttivo"

sabato 12 luglio 2014

Gli scatti più belli del raduno


Chi si abbona oggi vede gratis il Milan, iniziata la prevendita.

Nuova sorpresa per chi si recherà al centro Sportivo Monzello sabato 12 luglio a sottoscrivere il proprio abbonamento per lo Stadio Brianteo. Coloro che si abboneranno tale giorno riceveranno in regalo il biglietto per assistere all’amichevole Monza-Milan di domenica 20 luglio. Da oggi è possibile acquistare i biglietti per assistere alla gara amichevole MONZA-MILAN, in programma domenica 20 luglio allo Stadio Brianteo (ore 18,00). Per gli abitanti residenti nella provincia di Milano è obbligatoria la Tessera del Tifoso (o Supporter card). PREZZI: Curva 10 € - Tribuna 15 € Gli ABBONATI del Monza potranno usufruire di un PREZZO SPECIALE di 5 € per entrambi i settori, ma devono inviare richiesta di accredito all'indirizzo marketing@acmonzabrianza.it entro mercoledi' 16 luglio (ritireranno il loro tagliando sabato 19 luglio ai botteghini dello Stadio) specificando, nome, cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza ed il settore dello stadio scelto. E' attivo anche il sistema Print at home, la grande opportunità che viene offerta per evitare le code ai botteghini dello Stadio Brianteo, acquistando e stampando i biglietti per i match del Monza direttamente via web. Infine per chi fosse interessato più allo sconto fansclub (20,00 €) piuttosto che ad assistere gratis alla partita con il Milan il Monza Club Libertà da appuntamento oggi ai tifosi presso la sede sita in viale Libertà 33 Monza dalle 15,00 alle 17,00, sarà anche l'ultimo giorno utile, per chi si abbona attraverso il club Libertà, per usufruire del prezzo speciale di 5 €. per Monza vs Milan

da MBnews

venerdì 11 luglio 2014

Sudafrica 2010

Sudafrica 2010 (11 giugno – 11 luglio) - Campione: Spagna
Formazione della finale: Casillas (c) Sergio Ramos Piqué Puyol Capdevila Busquets Xabi Alonso (Fàbregas) Xavi Pedro (Jesùs Navas) Iniesta Villa (Torres) – All.Del Bosque
Marcatori della finale: Iniesta (S)
Percorso dei vincitori: Spagna-Svizzera 0-1 Spagna-Honduras 2-0 Spagna-Cile 2-1; Spagna-Portogallo 1-0; Spagna-Paraguay 1-0; Spagna-Germania 1-0; Spagna-Paesi Bassi 1-0
Piazzamenti: 2.Paesi Bassi, 3.Germania, 4.Uruguay
Partecipanti: 32 squadre
Capocannoniere: Forlàn-Muller-Sneijder-Villa (5 reti)
Media reti: 2,27 a partita

Prima manifestazione iridata nel continente nero, prima affermazione di un'europea al di fuori dello stretto di Gibilterra; chiusi i debiti risalenti al Trattato di Versailles la Germania occupa sempre più spazio politico nell'area della moneta unica europea.
Obama propone una nuova speranza americana, mentre un terremoto ferisce Haiti.
Zakumi
Il Kosovo è indipendente (giusto adesso disputa le prime amichevoli senza inno, nè simbolo, in attesa del riconoscimento calcistico e curiosamente la prima è stata contro Haiti).

La Nazionale, riaffidata per la difesa del titolo al Paul Newman viareggino dopo un buon Europeo da parte di Donadoni (sottostimato dagli addetti ai lavori, a parte gli scivoloni 'confederali', nei tre tornei principali la Roja saprà difatti solo vincere, senza subire reti nelle gare ad eliminazione diretta), esce al primo turno, ultima in un girone dal modesto equilibrio (vince il Paraguay a quota cinque): in particolare il pareggio cogli All Blacks e la sconfitta colla Slovacchia (unica debuttant
e) raccontano la modestia dei Campioni in carica, che non vanno mai in vantaggio e che perdono l'occasione di passare col terzo pareggio.

Maradona
La sorpresa iniziale è completa coll'eliminazione, senza vittorie, della Francia sconfitta a Berlino: passano il Messico e l'Uruguay.
Gara inaugurale con pareggio 1 a 1 tra Sudafrica e Messico neppure i padroni di casa superano il girone di qualificazione, cosa mai accaduta.Il Mondiale 'scippato' quattro anni prima dalla Germania (si ventila la corruzione per l'assegnazione del torneo precedente), per quanto riguarda il Sudafrica, sarà ricordato per le vuvuzelas e per il giro di campo, ultimo saluto in pubblico dopo la finale di Johannesburg, di Madiba Mandela.

Gli unici a fare filotto iniziale sono l'Argentina di Maradona (tripletta di Higuaìn alla Corea del Sud) ed i Paesi Bassi di Van Marwijk: curiosamente hanno legami di parentela acquisita con loro giocatori di primo piano, il Kun Aguero e Van Bommel.
Il Giappone di Honda (3 a 1 alla Danimarca) passa sul Camerun del longevo goleador Eto'o; il pari senza reti tra Brasile e Portogallo qualifica entrambe le Nazionali, in un girone dove i lusitani dilagano 7 a 0 sulla Corea del Nord; gli Usa si mettono alle spalle gli eredi dei 'loro' Padri Pellegrini grazie all'1 a 1 nello scontro diretto.

Casillas a partire dagli ottavi non subirà reti (solo due nell'intera manifestazione iridata, come fece Buffon): quattro vittorie di misura (Villa,Villa, Puyol ed Iniesta), la più importante grazie a Don Andrés, che evita le lunghe leve di Stekelenburg ed un altro finale di finale ai rigori, dopo un paio di nitide occasioni olandesi.

Iniesta
Incredibilmente il Pallone d'Oro non sarà di un cadetto del Marchese di Salamanca (onoreficenza viene assegnata a Del Bosque, aria da bidello e grande gestione di un gruppo in perenne equilibrio tra le due potenze di Spagna), e nemmeno del Falco di Utrecht Sneijder, stella dei Paesi Bassi e protagonista di una stagione da Triplete.
Nel quarto di finale il portiere madrilista respinge il rigore di Cardozo (l'Albiroja del Tata Martino si era esercitata coi nipponici negli ottavi), in semifinale Puyol di testa batte la Germania del solito Klose e degli emergenti Muller ed Ozil a Durban.

Il torneo spagnolo era cominciato colla sconfitta ad opera degli elvetici di Hitzfeld, poi non qualificatisi, a vantaggio del Cile, per non avere sconfitto l'Honduras.
Un intero continente (altre africane fuori nei gironi) sospinge il Ghana (nel girone inedita sfida iridata tra fratelli, i Boateng, e serbi che non passano nonostante sconfiggano i tedeschi): Asamoah Gyan (tre reti, Udinese e Modena) sbaglia il rigore nel finale dei supplementari (il Pistolero Suarez istintivamente preferisce evitare la rete ghanese, venendo espulso) e la vittoria dagli undici metri arride ai sudamericani del Maestro Tabarez (Cagliari e Milan).

L'errore decisivo è di Adiyah (migliore giocatore della pari manifestazione giovanile dove le Black Stars si impongono ai rigori sul Brasile), sugli scudi il laziale Muslera e lo spirito di sacrificio del terzetto di attacco Forlàn (padre presente nell'ultima semifinale iridata della Celeste quaranta anni prima)-Suarez-Cavani.
Gli africani avevano eliminato negli ottavi ai supplementari gli Usa.
Maradona fallisce l'appuntamento colla storia impersonificata da Zagallo e da Beckenbauer: la Germania domina la sfida di Città del Capo, dopo avere negli ottavi domato colla doppietta di Muller, anche per un errore arbitrale, la rimonta di Lampard e Capello.

Quattro sudamericane ai quarti di finale, tutte e cinque qualificate ai gironi, ma è finale tutta europea, tra due new entry (non accadeva da Argentina-Paesi Bassi).
Si rompe dunque l'alternanza (esclusi i bis di Meazza e di Garrincha) tra vincitore europeo e vincitore sudamericano.
I Paesi Bassi avanzano grazie alle reti di Sneijder al Brasile di Elano, Luìs Fabiano e Robinho a Port Elizabeth: l'espulsione di Melo (Fiorentina e Juventus) spiana la rimonta degli orange che superano grazie a Robben l'Uruguay 3 a 2.
Quattordici ammoniti, equilibrio nell'atto finale: ma sul Mondiale cala il sipario secondo la previsione del polpo Paul.

Curiosità - terza finale e terza sconfitta dei Paesi Bassi (due su due per cecoslovacchi e magiari); come in Asia, presenti le sette vincitrici iridate (nella terra del samba Fuleco ne accoglierà otto); la sola Nazionale imbattuta è la Nuova Zelanda, fuori con tre pareggi.

Grigliata Biancorossa: il programma della serata

da Il Giorno


domenica 6 luglio 2014

Germania 2006

Germania 2006 (9 giugno - 9 luglio) - Campione: Italia
Formazione della finale: Buffon Zambrotta Cannavaro Materazzi Grosso Camoranesi (Del Piero) Gattuso Pirlo Perrotta (De Rossi) Totti (Iaquinta) Toni - All.Lippi
Marcatori della finale: Zidane (F) Materazzi (I)
Percorso dei vincitori: Italia-Ghana 2-0 Italia-Usa 1-1 Italia-Repubblica Ceca 2-0; Italia-Australia 1-0; Italia-Ucraina 3-0; Italia-Germania 2-0 (supplementari); Italia-Francia 6-4 (rigori)
Partecipanti: 32 squadre
Piazzamenti: 2.Francia, 3.Germania, 4.Portogallo
Capocannoniere: Klose (5 reti)
Media reti: 2,3 a partita

Per la prima volta non sono di diritto qualificati i campioni in carica, Brasile costretto perciò alle qualificazioni che in Sudamerica per la seconda volta richiedono un estenuante girone all'italiana con incontri di andata e di ritorno.
L'Uruguay capitola ai rigori nello spareggio intercontinentale coll'Australia.
La Spagna è parimenti costretta allo spareggio colla Slovacchia e l'Africa è rappresentata quasi interamente da nuove Nazionali: Angola, Costa d'Avorio (Drogba la stella: Marsiglia e Chelsea le sue maglie di Club), Ghana (scuola giovanile di buona tradizione) e Togo.

‪Primi passi di Ratzinger, operazioni di 'pace' che proseguono in Iraq e Torino che riporta in Italia i cinque cerchi quarantaquattro anni dopo l'edizione estiva capitolina e mezzo secolo dopo Cortina d'Ampezzo.
Il mondo guarda sgomento allo tsunami indonesiano.

Anche per la Germania, ampiamente rinnovata dopo il nuovo tonfo all'Europeo delle Cenerentole, dove il Portogallo della generazione di Figo e di Rui Costa (e senza una punta prolifica come l'attuale Cristiano Ronaldo, peraltro titolare anche allora) ha sciupato l'occasione della sua storia pedatoria contro una Grecia organizzata e poco altro, si tratta della seconda prova organizzativa della manifestazione iridata, dopo Messico, Italia e Francia, e prima del Brasile.
Goleo e Pille accompagnano il viaggio dei tifosi e degli addetti ai lavori nella Patria di filosofi e musicisti.

La politica che ha riportato il calcio teutonico a buoni livelli internazionali, Club inclusi, privilegia bilancio, giovani e stadi: il cammino della Nationalmannschaft, cui manca un alloro finale (due podi iridati, finale e podio europeo), è avviato da Klinsmann che però ha compiti più da motivatore, essendo la parte tattica di competenza del suo vice (e successore) Lowe.
La stessa federazione si è data una gestione manageriale, con ruoli organizzativi (non meramente di facciata) affidati a giocatori come Bierhoff.
Goleo e Pille

Abolite reti dal 'peso' particolare, si torna a supplementari 'interi' e, se necessario, rigori.
Gara inaugurale tra Germania e Costarica, un 4 a 2 brioso, arbitro Elizondo, incaricato anche della gara conclusiva.

La Nazionale di Lippi, navigatore da Viareggio a Canton, parte tra la diffidenza e la rabbia dei tifosi: in piena Calciopoli e con vicende personali sotto la lente dell'opinione pubblica (specie Buffon e Cannavaro che alla conclusione della manifestazione iridata si contenderanno il Pallone d'Oro), ma vince un girone non semplice lasciando una sola (auto)rete agli americani.

La complicata vittoria sull'Australia (in dieci per il rosso a Materazzi e grazie ad un generoso rigore trasformato da Totti allo scdere dell'incontro), per l'ultima volta in rappresentanza dell'Oceania (cui regala la prima vittoria iridata: 3 a 1 al Giappone grazie ad Aloisi e Cahill), del mercante Hiddink, spiana la strada verso la semifinale, vinta con lucido merito, inserendo nel supplementare giocatori offensivi senza intaccare l'equilibrio di squadra, nella bolgia di Dortmund, stadio-talismano tedesco: le reti di Grosso (rigorista a chiudere la serie finale) e di Del Piero (dopo un contropiede manovrato) sono le più 'lente' nella storia dei Mondiali.
Zidane e Ronaldinho
Vittoria di gruppo: Buffon incassa un'autorete ed un rigore da Zidane, avvicinando l'imbattibilità iridata del predecessore Zenga; vanno a bersaglio dieci giocatori, dato elevato in rapporto alle dodici reti azzurre.


Nazionali a punteggio pieno in metà gironi: Lahm e compagni, negli ottavi vincitori sulla Svezia damigella di girone dell'Inghilterra, il Portogallo di Scolari (che ha portato con sè dal Brasile il regista Deco), la Spagna di Torres e di Villa (tre reti ciascuno) ed il Brasile di Parreira.
La Francia, arrivata dietro gli elvetici, affronta proprio queste ultime due Nazionali nelle prime gare da 'dentro o fuori': la Spagna (3 a 1 in rimonta) negli ottavi di Hannover ed il Brasile nei quarti di Francoforte sono sconfitte grazie alle magie di Zidane, stella all'ultima competizione della carriera (macchiata dalla testata nel supplementare della finale: colla seconda espulsione iridata eguaglia il camerunese Song) e di Henry, tecnico attaccante che dopo la grigia esperienza con Madama scrive la storia dei Gunners.
Per entrambi tre marcature, ma è in ascesa nello spartito dell'istrione Domenech Ribery: seconda finale anche per Barthez, Thuram e Vieira.

Il 'quadrato magico' (Adriano-Kaka'-Ronaldinho-Ronaldo) non funziona sul piano dell'armonia e della brillantezza: solo il Fenomeno mantiene in parte le aspettative, le sue tre reti al Mondiale portano il suo bottino a quindici in tre edizioni.
Grosso
Muller, letale mangusta dal baricentro basso, è adesso un gradino sotto un campione grandissimo, cui gli infortuni hanno tolto però la potenzialità di essere leggenda a livello di Garrincha, Maradona e Pelè.
Le altre stelle europee, chi all'inizio della parabola discendente, chi logorato dalla stagione col Club, giocano a sprazzi.

La Svizzera esce senza subire reti, ai rigori negli ottavi si afferma la debuttante Ucraina di Sevcenko (due reti), secondo bomber rossonero di sempre.
Il Portogallo si impone sui Paesi Bassi di Van Basten, pescando ai quarti il biglietto vincente nella lotteria dei rigori coll'Inghilterra di Gerrard.
Zidane li fredda in semifinale con un rigore, come all'Europeo sei anni prima.
Lehmann elimina Messi dal suo primo Mondiale (una rete) dopo che Ayala ha messo un filo impaurito i padroni di casa; peraltro già l'ottavo col Messico non era stato semplice.

Curiosità - come il Brasile, la quarta Coppa italiana è vinta ai rigori dopo un'attesa di ventiquattro anni (dal Messico finale azzurra ogni dodici anni, alternanza di sconfitta e vittoria); se in Italia aveva alzato la Coppa del Mondo un tedesco, con un italiano re dei bomber, il cielo è azzurro sopra Berlino, con Klose cannoniere re (subito dietro, l'altro tedesco di Polonia Podolski); l'Australia aveva disputato il suo unico Mondiale in Germania, l'Oceania era stata rappresentata una sola altra volta: in Spagna (altra vittoria azzurra) era presente la Nuova Zelanda.

sabato 5 luglio 2014

Boom abbonamenti il Monza club Libertà 110 e lode

In meno di due settimane il Monza ha praticamente raggiunto il numero di abbonamenti dell'anno scorso (furono 606 per la precisione). La città sembra essersi risvegliata da un torpore ultradecennale e impazza la Monza- mania segno che la fiducia verso la società di via Ragazzi del 99 sta tornando anche e soprattutto grazie alla campagna acquisti di alto livello operata dal direttore tecnico Alfredo Pasini, che ha dato seguito alle dichiarazioni del presidente Armstrong nelle quali non si faceva mistero di puntare da subito alla serie cadetta. Nella giornata open di oggi a Monzello sono andati anche Giannello Fedeli e Alessandro Ripamonti, i due esponenti del Monza Club Libertà hanno consegnato nelle mani del responsabile marketing Diego Colombo ben 110 abbonamenti, superando anche in questo caso i 106 totali della scorsa stagione, per la maggior parte fatti con la promo "porta un amico"... l'obbiettivo del Calcio Monza di raddoppiare il numero degli abbonati non pare poi così irraggiungibile.

venerdì 4 luglio 2014

Sabato open day a Monzello per abbonarsi.

E’ tanta la voglia di abbonarsi al piu’ presto per gli appassionati brianzoli ed e’ per questo che sabato 5 luglio la Segreteria del Monzello rimarra’ aperta in orario continuato dalle 10 alle 17. Chi volesse sottoscrivere il suo abbonamento e non puo’ farlo durante la settimana deve approfittare al volo della strepitosa occasione e correre al sabato al Monzello. Per questo speciale open day e’ previsto per chi si abbona uno 'storico' omaggio.... Inoltre anche al Monza Club Libertà si potrà abbonarsi sabato pomeriggio dalle 15,00 alle 17,00 presso la sede di viale Libertà 33.

giovedì 3 luglio 2014

Giappone e Corea del Sud 2002

Giappone – Corea del Sud 2002 ( 31 maggio – 30 giugno) - Campione: Brasile
Formazione della finale: Marcos Lùcio Edmilson Roque Junior Cafu (c) Gilberto Silva Kléberson Roberto Carlos Ronaldinho (Juninho Paulista) Rivaldo Ronaldo (Denìlson) - Scolari
Marcatori della finale: Ronaldo (B) Ronaldo (B)
Percorso dei vincitori: Brasile-Turchia 2-1 Brasile-Cina 4-0 Brasile-Costa Rica 5-2; Brasile-Belgio 2-0; Brasile-Inghilterra 2-1; Brasile-Turchia 1-0; Brasile-Germania 2-0
Piazzamenti: 2.Germania, 3.Turchia, 4.Corea del Sud
Partecipanti: 32 squadre
Capocannoniere: Ronaldo (8 reti)
Media reti: 2,52 a partita

Si viaggia verso la moneta unica europea, dopo la libera circolazione dei lavoratori, ma il mondo appare meno sicuro, l'attentato alle Torri Gemelle comporta diffidenza nei confronti dell'Islam, la cui frangia fondamentalista estremizza la devozione religiosa in attentati per destabilizzare l'Occidente.
La caccia allo sceicco del terrore Osama Bin Laden inizia colle operazioni americane in territorio afghano.
Ato, Nik e Kaz
Varenne è all'ultima corsa e Schumacher conquista il quinto titolo, eguagliando Fangio: Ato, Nik e Kaz, con educazione prettamente orientale, accolgono i tifosi nel primo Mondiale dell'Asia, ospitato congiuntamente (esperimento non ripresentato) da Giappone e Corea del Sud.
Un ipotetico ruolo della Corea del Nord decade per problematiche legate al turismo e per la sua difficile situazione finanziaria.

Gara inaugurale che già rivela la delusione e la sorpresa del torneo: Metsu col suo Senegal impallina i connazionali Campioni in carica destinati a non superare il girone eliminatorio.
Bouba Diop marcatore decisivo, due pali francesi, senza Zidane la Francia raccoglie il solo pareggio a reti bianche e coll'uomo in meno contro la Celeste, al Mondiale dopo dodici anni; la gara decisiva colla Danimarca del puntero Tomasson, nonostante Zizou, è un tracollo: 0 a 2.
Anche l'Argentina di Batistuta e di Veròn resta al palo: dopo la sconfitta su rigore (Beckham, ormai icona glamour) cogli inglesi a Sapporo, è la Svezia di Erik Larsson a qualificarsi coll'1 a 1 nello scontro diretto.

Il Brasile di Scolari gioca con ordine e libera dosi di classe micidiale in attacco grazie al trio Rivaldo-Ronaldinho-Ronaldo; ognuno di loro saprà essere decisivo e la strada per lo Sceriffo di origini scaligere scorrerà tranquilla, anche in virtù di episodi favorevoli (rigore del vantaggio sui turchi nel girone commesso fuori area, sceneggiata di Rivaldo che simula una gomitata subita sempre dai turchi senza essere squalificato, vantaggio belga ingiustamente annullato negli ottavi e parabola su punizione che uccella dalla distanza Seaman nei quarti).

La Nazionale affidata al monumento Trap come coronamento di un'infinita e passionale carriera (in Africa verso la Russia, la sua ennesima sfida?), non senza patemi passa il girone, nonostante la vena realizzativa di Bobo Vieri: la sconfitta, subita in rimonta ad opera dei croati di Olic e Rapaic, ed il pari con cui Del Piero agguanta nel finale la Tricolor sono campanelli di allarme che consegnano a Blanco e Borgetti il primo posto del girone.

La difesa incerottata, priva di Cannavaro e Nesta, più degli svarioni di Moreno condanna gli azzurri.
Daejeon diviene, come aveva promesso, un incubo per l'Italia, rete decisiva nel supplementare del grifone Ahn, ultimo atto di una sfida dalle molte istantanee: il rigore iniziale respinto da Buffon, il pareggio quasi al termine dei rossi del guru Hiddink, l'errore a porta vuota di Vieri, il rosso al Pupone Totti e la rete annullata a Tommasi quelle più nitide.

Se i nipponici di Inamoto e di Nakata, dopo avere passato il girone assieme al Belgio anche grazie ad un 1 a 0 contro i russi, cedono alla Turchia, l'avventura dei forsennati sudcoreani si spinge fino alle semifinali (migliore risultato asiatico), visto che ai rigori eliminano la Spagna di Camacho che ha scollinato a punteggio pieno il girone (promosso anche il Paraguay di Cesarone Maldini), unica assieme al Brasile, e battuto gli irlandesi di Keane agli ottavi.
Le Furie Rosse incappano in due reti annullate e contestano l'arbitro.

La corsa dell'Africa termina ancora una volta ai quarti, dopo che con una doppietta Camara aveva rimontato la Svezia: ad Osaka, nel contrappasso del supplementare, prevalgono i turchi.

Nessuna vittoria netta: Rivaldo e Ronaldinho rimontano Owen e spengono le velleità del Rettore di Thorsby e Ballack, protagonista di un bel torneo, regola i solidi americani trascinati da Donovan col Messico.
Sempre di misura i teutonici di Voller, traghettatore con pieno mandato dopo l'affaire Daum, prevalgono a Seoul sui padroni di casa: ancora una volta il centrocampista segna la rete-partita, per poi immolare la sua diffida sull'altare di un fallo tattico; per lui una buona stagione, senza la gioia del successo (triplete di secondi col Leverkusen).
Ronaldo e Kahn
Per una squadra uscita colle ossa rotte dall'Europeo precedente una finale (la quarta in sei manifestazioni iridate) costruita anche sulle acrobazie del 'polacco' Klose (cinque reti nel girone con tripletta nell'8 a 0 ai sauditi) e sulle parate di Kahn che incappa sotto la pioggia di Yokohama nell'errore, su tiro di Rivaldo, che schioda il punteggio a vantaggio dei sudamericani: sempre Ronaldo, letale nonostante quasi due stagioni senza pallone, sigla il raddoppio.

Nella 'finalina' Sukur realizza dopo undici secondi la rete iridata più veloce: per i turchi di Gunes un podio decisamente inatteso.

Moreno




Curiosità – la Francia realizza il peggiore punteggio nel girone di una Nazionale campione in carica (Lippi uscirà con due punti, ma incontrando avversari di rango inferiore); terza finale consecutiva per il Brasile e per Cafu (unico nella storia del calcio, in quest'occasione capitano); prima sfida iridata tra le due Nazionali con più partite iridate, un parodosso forse, non che sia in finale però.


Da Il Cittadino