martedì 17 giugno 2014

Spagna 1982

Spagna 1982 (13 giugno-11 luglio) – Campione: Italia
Formazione della finale: Zoff Gentile Cabrini Bergomi Collovati Scirea Oriali Tardelli Rossi Conti Graziani (Altobelli; Causio) – All.Bearzot
Marcatori della finale: Rossi (I) Tardelli (I) Altobelli (I) Breitner (G)
Percorso dei vincitori: Italia-Polonia 0-0 Italia-Perù 1-1 Italia-Camerun 1-1; Italia-Argentina 2-1 Italia-Brasile 3-2; Italia-Polonia 2-0; Italia-Germania Ovest 3-1
Piazzamenti: 2.Germania Ovest, 3.Polonia, 4.Francia
Partecipanti: 24 squadre
Capocannoniere: Rossi (6 reti)
Media reti: 2,81 a partita

Il mondo vive momenti di tensione per gli attentati a Reagan e Wojtyla, lo sport piange a Zolder Villeneuve.
Naranijto è la mascotte del Mundial per eccellenza, quello che resta nei cuori degli appassionati tricolori e che prende il via in una Spagna che, terminata la sua transizione democratica, entra nella Nato; la formula amplia il numero delle finaliste, in particolare europee, ma è discutibile la struttura della seconda fase: quattro triangolari per qualificare le semifinaliste che saranno europee, fatto che verrà bissato in seguito nell'edizione tedesca.

Naranjito
Al via per la prima volta i cinque continenti e le sei confederazioni della Fifa (formalmente ventiquattro anni dopo l'Australia si qualificherà come oceanica e giocherà la fase finale da asiatica), debutti per Honduras, Kuwait, il cui sceicco entrerà in campo a contestare una rete transalpina (poi annullata) nel 4 a 1 del girone, e Nuova Zelanda, dopo uno spareggio contro la Cina.

Bearzot raccoglie i frutti della manifestazione iridata precedente, Pablito risorge dopo la squalifica di due anni legata al totonero: per levargli pressione, dacchè aveva ripreso l'attivita' agonistica giusto ad inizio maggio (a posteriori si potrebbe affermare che in quel pomeriggio al Friuli l'Italia inizia a vincere il suo Mondiale..), il Vecio non convoca bomber Pruzzo, ma l'innocuo Selvaggi, raccomandandogli bonariamente di non portare le scarpette, in quanto non avrebbe giocato.

A Vigo gli azzurri sono spenti, tre pareggi ed una differenza reti migliore consentono il passaggio del turno a discapito dei leoni camerunesi: la stampa monta quotidiane polemiche, la federazione non sa fare scudo, i tifosi approcciano il gironcino del Sarrià, secondo stadio di Barcellona, coll'umore del colore della divisa di capitan Zoff, incaricato di gestire quel che rimane del rapporto coi media.

La Germania Ovest a fatica passa assieme all'Austria: l'inattesa sconfitta al debutto coll'Algeria di Belloumi e Madjer costringe al successo nella gara conclusiva cogli austriaci già qualificati, partita giocata conoscendo il risultato algerino.
Vittoria col minimo scarto deve essere (Patto di Gijòn), vittoria col minimo scarto è.

L'Ungheria surclassa 10 a 1 El Salvador, tornato al Mondiale dopo dodici anni: è la seconda gara iridata con più marcature; lo stesso girone aveva aperto la manifestazione iridata col Belgio, sconfitto dalla Germania Ovest nella finale europea di Roma, abile ad imbrigliare l'Argentina, regolata dalla rete di Vandenbergh.
Se il Brasile rifila una quantità industriale di reti agli avversari, la Spagna padrona di casa disputa un girone mediocre: pareggio cogli honduregni e sconfitta contro i nordirlandesi di Whiteside, tuttora il più giovane giocatore ad avere disputato un Mondiale.

Francia e Polonia dominano il loro gironcino, i loro leader, Platini e Boniek, regaleranno in coppia successi ai bianconeri; la Germania Ovest è invece avvantaggiata dal comportamento sportivo delle Furie Rosse che, seppure eliminate, non cedono all'Inghilterra di Robson.

Arrivano le sfide catalane per gli azzurri, chiamati all'improbo compito di affrontare le due sudamericane rimaste in corsa.
Rossi dà segnali di risveglio sul piano della mobilità e dello scatto, le sue qualità migliori assieme all'opportunismo, ma sono Tardelli e Cabrini ad infilare Maradona e compagni, battuti più nettamente ancora dal Brasile che può dunque gestire il pareggio cogli azzurri.
I favoriti brasiliani sono privi di un finalizzatore della mole di gioco prodotta da Cerezo, Falcao, Socrates e Zico, tutti con esperienze nel campionato italiano; l'armadio Serginho puo' solo 'spizzare' per gli inserimenti da dietro.Il tecnico friulano imposta la partita sulla marcatura del 'libico' Gentile (buon francobollatore di Maradona, al suo primo Mondiale) su Zico e su come contenere Serginho stesso: o lo si anticipa (ruolo delegato a Collovati), o si rischia l'uno contro uno col talentuoso centrocampista che sale.

                                                                                                                                                                     Quel giorno entra nella storia Rossi, primo a realizzare una tripletta al Brasile.
Rossi e Falcao
Nota di merito per il baffuto diciottenne Zio Bergomi, subentrato a Collovati.
La pratica Polonia viene facilitata dalla squalifica di Boniek, mattatore nel gironcino del Camp Nou e dallo stato di grazia di Rossi: è finale colla Germania Ovest, protagonista di un'epica semifinale a Siviglia, dove la Francia si era portata sul 3 a 1 durante il primo supplementare.
Istantanee della lunga serata l'uscita scomposta di Scuhmacher su Battiston e la serie dei rigori.
Bearzot
Al Bernabéu il rigore calciato a lato dal Bell'Antonio per fallo su Bruno Conti da Nettuno, a detta di Pelè il migliore giocatore della manifestazione, fa temere un contraccolpo, ma la ripresa è solo azzurra: aveva ragione Bearzot a sostenere che la velocità non sarebbe stata pareggiata dalla potenza atletica.

Curiosità – Germania Ovest-Francia è la prima gara iridata decisa dalla lotteria dal dischetto; i brasiliani danno il nome di Rossi ad una malattia tropicale; lo scopone (coppie: Bearzot-Causio, Pertini-Zoff) sull'aereo di ritorno racconta al meglio l'affetto sincero che la gente ha provato verso quella Nazionale e quel Presidente.


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