venerdì 5 luglio 2013

Vicenza: situazione disperata..abbandonato anche dal comune

Fonte: Il giornale di Vicenza

Di solito non si inizia dall'ultima risposta, ma in questo caso è talmente chiara e sintetica quella che ci ha dato l'assessore allo sport Umberto Nicolai che abbiamo deciso di cominciare da qui, così da far capire subito la posizione dell'amministrazione comunale nei confronti della tristissima vicenda che sta “strozzando” il Vicenza Calcio. «Che succeda quel che deve succedere - ci dice l'assessore Nicolai prima di salutarci - ma mettiamoci un punto finale a tutta questa storia e ripartiamo da zero, mi rendo conto che dirlo è molto doloroso, ma sono sicuro che i veri tifosi resteranno comunque legati ai colori biancorossi». Secco e chiaro. Ma adesso ripartiamo all'inizio dell'intervista. «Mi creda, quanto sta accadendo - inizia a spiegare l'assessore allo sport - spiace non solo ai tifosi ma a tutta la città, però per troppi anni si è sperato nel miracolo e invece la realtà ci dice che all'orizzonte non c'è nessuna prospettiva». Negli ultimi anni con il Vicenza si è scivolati sempre più in basso ed ora si è ad un passo dal baratro. «Il fatto è che ci è sempre stato fatto credere che dietro l'angolo ci fosse una soluzione positiva ed invece io credo che i dirigenti sapessero che le cose si stavano aggravando sempre di più e così siamo arrivati all'attuale situazione». In questi tre anni ogni tanto pareva di essere vicini alla cessione della società, poi però non se n'è fatto nulla. «Ed è questo che non capisco, mi chiedo: perchè chi si è avvicinato non è mai arrivato ad un'offerta finale chiara? Allora delle due l'una: o non erano proposte valide o chi vendeva cedeva qualcosa di diverso da quello che sembrava. Purtroppo di reale c'è una cosa: l'attuale situazione del Vicenza che si trova appunto al collasso». Il presidente del Centro di coordinamento Salomoni in un'intervista al nostro giornale si chiede: dove sono le forze politiche? E aggiunge: possibile che le istituzioni siano sorde? «Tutto quello che si poteva fare nel rispetto delle regole e di tutti i cittadini è stato fatto: ad esempio siamo venuti incontro alla società con l'affitto dello stadio, con i lavori stessi che necessitano per il Menti. Dirò di più, a livello personale il sindaco Variati, senza tanti squilli di tromba, non solo ha cercato di contattare alcuni imprenditori ma si è mosso per agevolare la trattativa, proponendosi come persona al di sopra delle parti tra chi vende e chi vuole acquistare, che deve fare di più un'amministrazione?». La realizzazione del nuovo stadio avrebbe forse facilitato la vendita della società? «Non lo so, di sicuro abbiamo dato la nostra disponibilità e chi deve saperlo lo sa bene, certo, ripeto, sempre nel rispetto delle regole. Ma poi il problema è un altro a mio avviso, qui stiamo parlando di una società di cui non si ancora oggi quale sia la reale situazione economico-finanziaria, di numeri ne girano tanti, continuo a trovare persone che dicono di sapere, ormai ho sentito le cifre più disparate, ma la verità chi la sa?». E dunque non farete nulla? «Si deve capire che noi proprio come amministrazione abbiamo degli obblighi ben precisi prima di tutto verso i nostri cittadini che, in questo periodo di grande crisi, non hanno nemmeno i soldi per arrivare in fondo al mese. Poi guardi lo sport, e io lo so bene, sta subendo grandi danni da questa crisi, ogni settimana chiude una società sportiva, quelle che resistono sono obbligate a ridurre all'osso le spese, e tutte si rivolgono a noi, ma noi che possiamo fare? Bisogna prendere atto che l'attuale difficilissima situazione finanziaria non ci permette di impegnarci economicamente per le società sportive, perchè prima si deve pensare ai bisogni primari dei cittadini». E lo dice proprio lei che è assessore allo sport? «Certo, perchè sono consapevole che di soldi ce ne sono pochi e vanno spesi prima di tutto per le necessità vere dei cittadini. E poi, con molto rammarico, ma devo anche dire che se non c'è una classe dirigente di livello nessuna società può sopravvivere, mi pare scontato che la crisi del Vicenza non sia nata oggi. Qui ci volevano programmi seri di gestione capaci di guardare al futuro ed invece ho l'impressione che si sia sempre pensato che prima o sarebbe successo il miracolo». Per chiudere un suo giudizio sull'ultima trattativa con la cordata svizzero-kosovara? «Da quello che ho letto non mi ha mai convinto, mi pare che ormai si sia al tormentone dell'estate: fai tu, no prima tu, e intanto passa il tempo. Mi spiace per i tifosi, perchè mi rendo conto che vengono illusi ancora una volta e poi che sono così esasperati che ormai si aggrappano a tutto con la speranza di poterne venir fuori».

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