giovedì 13 settembre 2012

Conosciamoli meglio: BOYS BASSANO '05


Questa è la loro storia:


Con l'entrata nel professionismo calcistico e stanchi di assistere alle partite del Bassano Virtus prevalentemente in modo passivo, nel novembre 2005 un gruppo di ragazzi decide di dar vita al gruppo Boys Bassano 05. L'intento principale è da subito quello di portare un sostegno costante alla squadra in campo e cercare di portare una mentalità diversa e più giovanile allo stadio; quest'ultima è anche la motivazione principale sulla quale si basa la scelta del nome Boys.
Per darsi una maggiore identità, il gruppo decide di stabilire ed attenersi a dei principi fondamentali;  questi, in estrema sintesi, possono essere identificati nei seguenti punti: Presenziare sempre:nonostante le difficoltà date da un numero di componenti esiguo, si dovrà cercare di essere sempre presenti durante le partite che vedranno impegnata la Virtus;
Autofinanziamento: ogni cosa, dalle trasferte al materiale prodotto, è realizzata senza il sostegno economico di altre persone o istituzioni. Il ricavato del materiale prodotto, come ad esempio le sciarpe, serve unicamente per il finanziamento di una “cassa” comune fondamentale per la produzione di nuovo materiale o per sostenere trasferte particolarmente impegnative. Nessuno guadagna nulla dall'attività del gruppo, tutt'altro. A spese nostre, a modo nostro!
Autogestione: nessuno ci dice quello che (non) dobbiamo fare; ogni nostra scelta nasce da una motivazione e da una decisione presa in settimana durante le riunioni, alle quali può partecipare chiunque. Non saremo mai lo strumento di qualcuno, siamo del tutto liberi ed indipendenti di decidere ciò che riteniamo più giusto, sia per il gruppo che per la squadra.
Ultras no politica: allo stadio la politica non la vogliamo, non perché non ci interessa ma semplicemente perché la politica disunisce un gruppo accomunato da ben altra passione. Tra di noi c'è chi vota destra, sinistra e chi non gli frega nulla, ma i Boys Bassano 05 non dovranno mai esprimere una preferenza verso uno schieramento politico.




Ma nel 2009 succede qualcosa tra tifosi bassanesi,che porta i Boys a fare questo comunicato:

Con il presente comunicato rendiamo ufficiale la nostra situazione attuale.
Il gruppo è praticamente sospeso in tutte le sue attività. Anche se abbiamo smesso per ora di ritrovarci settimanalmente siamo pur sempre presenti al Mercante. Faremo anche il possibile per continuare a seguire il Bassano fuori casa ma la situazione è molto difficile.
Il motivo è molto semplice ma la maggior parte delle persone che frequentano il Mercante non è riuscita ancora a capirlo.
Dalla scorsa stagione siamo costantemente bersaglio di provocazioni da parte di altri "tifosi bassanesi". Nessun problema, ad ogni azione corrisponderà una reazione.
Ma tutta questa situazione, non occasionale ne nuova, ha allontanato sia legalmente che volontariamente alcuni ragazzi e probabilmente anche altri in futuro. Ragazzi che seguivano il Bassano senza ricorrere ad accrediti ne a favori di sponsor o della società. Persone che hanno percorso migliaia di km cercando, nonostante il numero sia più o meno sempre stato esiguo, di fare sempre la loro parte per l'onore dei propri colori.
Ora come ora non c'è più la forza e neppure la voglia di ricominciare da soli, in quelle poche unità che siamo rimasti. Ma c'è la volontà di continuare a mantenere "vivo" il gruppo Boys Bassano con la speranza che finalmente qualcuno si accorga che le belle realtà che abbiamo potuto vedere come ospiti al Mercante sono state il frutto di anni di sacrifici individuali, di passione, di libera iniziativa delle persone, di aggregazione spontanea e di piccole lotte verso chi vive lo sport come avvenimento commerciale e di immagine. Che sia ben chiaro a tutti che i nostri principi non cambieranno mai. Non ricercheremo mai assiduamente il vostro consenso, quindi mai modificheremo il nostro modo di comportarci per apparire migliori o diversi da ciò che siamo nella realtà. Questo lo si è visto dalla scorsa stagione ma lo ripetiamo per chi non lo ha ancora capito. Siamo disposti a perdere le nostre libertà individuali pur di difendere il nostro gruppo ed il nostro ideale.
Inoltre, invitiamo chi viene al Mercante esclusivamente per il terzo tempo a mantenere un comportamento almeno rispettoso nei confronti di chi il Bassano Virtus lo ama e lo segue costantemente, siano essi Boys Bassano, Fedelissimi o singoli tifosi.
Boys 05

E poi nel 2010 contro la tessera:

Guai in vista per i tifosi organizzati del Bassano, che milita nella Lega Pro. La componente dei “Boys”, nella partita di domenica pomeriggio contro il Fano, ha infatti esposto uno striscione non autorizzato con la scritta “No alla tessera”, innescando così l’intervento della polizia, presente per assicurare l’ordine pubblico.
Oltre al sequestro dello striscione, lungo circa tre metri, i poliziotti del vicequestore David De Leo stanno ora visionando i filmati e acquisendo delle testimonianze per identificare i responsabili della violazione, per i quali verrà proposto il Daspo, ovvero il divieto di accesso alle manifestazioni sportive per un periodo di tempo da uno a cinque anni.
Inoltre, come prevde la normativa, ai tifosi non sarà permessa l’esposizione per le prossime partite di nessun altro striscione, nemmeno quelli autorizzati fino ad ora.
Nella partita casalinga contro il Fano, considerata a rischio e in effetti contraddistinta da una certa animosità da parte soprattutto dei supporter ospiti, anche se mai sfociata in episodi di violenza o inciviltà, i “Boys” erano autorizzati dalla società giallorossa, e quindi anche dalla polizia, ad esporre uno striscione e un cartellone. Ad un tratto, però, è apparso anche il terzo, riferito alla tessera del tifoso che ogni società professionistica dovrà introdurre obbligatoriamente dalla prossima stagione sportiva.
«Essendo venuto meno il rapporto fiduciario con i sostenitori - ha spiegato ieri il dirigente del commissariato di polizia, David De Leo - siamo intervenuti per rimuoverlo e sequestrarlo. Ora identificheremo i responsabili e poi chiederemo le sanzioni»."


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