mercoledì 15 dicembre 2010

DOCUMENTO ESCLUSIVO DA MONZA-NEWS:L'intervento di Salaroli nell'ultimo CDA.

ESCLUSIVO - Monza-News è entrato in possesso del documento con cui l'ex presidente del Monza Salaroli ha sfiduciato il Comitato tecnico. Un attacco frontale a Clarence Seedorf che ha spaccato la società e causato le dimissioni dello stesso Salaroli, dell'ex vicepresidente Mainini e di Salvo Zangari.

"Egregi Signori Sindaci,
Egregi Colleghi,
l’ordine del giorno della riunione odierna avrebbe visto tra i suoi punti anche quello della sospensione fino alla fine della corrente stagione sportiva di qualsiasi attribuzione del comitato tecnico, se uno di Voi non mi avesse espressamente chiesto di espungerla dall’avviso di convocazione al fine di non precludergli la possibilità di votare a favore delle proposte di decisione oggi al nostro esame.
Nel mentre scrivevo, stamattina, le brevi note che Vi sto leggendo e che consegno al verbale di questa riunione, peraltro, mi accorgevo che le predette attribuzioni del comitato tecnico che volevo proporre di congelare completamente fino a fine giugno 2011 mai sono state formalizzate; mai sono state esattamente precisate e, forse, non sono del tutto chiare, nel dettaglio, nemmeno ai presenti. Mi accorgevo, inoltre, che manca, nella nostra società, qualsiasi regola di funzionamento del comitato tecnico: da chi e come è nominato, chi e quando lo convoca e/o lo deve riunire; se e chi lo dirige; su iniziativa di chi, come e nella/e persona/e di chi prende le sue decisioni; per il tramite di chi, e in quale forma, queste vengono registrate; trasmesse a chi deve attuarle, e archiviate ad attuale o futura disponibilità di chi di dovere.
“Di chi di dovere”. In primis, mi veniva da pensare, ad attuale o futura disponibilità del Consiglio di Amministrazione, che è l’organo di governo della società nonché, nelle persone dei suoi componenti, l’organo responsabile verso i soci e verso l’esterno della correttezza e della bontà delle scelte che vengono effettuate.
Il Consiglio di Amministrazione, invece, molto semplicemente, “nulla sa” delle decisioni del comitato tecnico.
La ragione sostanziale di ciò, a mio avviso – vengo direttamente al dunque – è che all’interno di AC MONZA BRIANZA 1912 S.p.a. non esiste nessun comitato tecnico. Il comitato tecnico è un nome; una parola; una realtà virtuale che fa da schermo alla realtà “reale”, che è quella di una persona molto poco direttamente presente in società, e molto poco direttamente partecipe della vita della stessa, che accentra in sé ogni e qualsiasi potere decisionale riguardante la prima squadra (dalla scelta dell’allenatore a quella dei metodi di allenamento a quella della gestione dei singoli giocatori a quella delle formazioni che vanno in campo ecc.) e che lo esercita dall’esterno per il tramite di una catena di meri esecutori materiali dei suoi altalenanti obbligatori voleri, l’ultimo anello della quale è rappresentato, allo stato, dal Signor Vitale Tammaro. L’anello precedente dal Signor Vincenzo Tridico e quello ancora precedente dal Signor Marco Ferrante che  spesso “opera” anch’egli dall’esterno, a mezzo telefono.
Questo, a mio avviso, è un cattivo sistema di governo della prima squadra, dei suoi componenti e della sua attività, e questo cattivo sistema di governo della prima squadra, a mio avviso, è la ragione prima del cattivo andamento della trascorsa parte dell’attuale sua stagione sportiva.
Questo sistema di governo “esterno” della prima squadra, infatti, a mio avviso, presenta i seguenti connaturali gravi difetti:
-         I meri esecutori materiali di ordini altrui, in primo luogo, sono completamente de-responsabilizzati, perché, di fatto, irresponsabili (nel senso di non responsabili) in quanto non autori delle scelte, eventualmente sbagliate, che vengono attuate, e coperti dalla polizza assicurativa consistente nell’aver semplicemente eseguito i comandi ricevuti;
-         I meri esecutori materiali di ordini altrui, inoltre, vengono percepiti come tali, e cioè come non decisori, dai membri del gruppo (che invece hanno bisogno di un capo/capi riconosciuto/i), i quali, conseguentemente, non li ritengono credibili, e, soprattutto, non riconoscono la legittimità (sostanziale, e cioè la correttezza) delle scelte da essi apparentemente operate, che sanno trovare (o poter trovare), nella realtà, ispirazione in istanze ben diverse dalla meritocrazia e dal perseguimento di un obiettivo comune riconosciuto (vincere). La catena della de-responsabilizzazione, così, arriva fino ai giocatori, che non sono convinti di chi li guida e delle cose che gli chiede di fare, e possono cercare scusanti dei risultati, anche verso se stessi, nella illegittimità (nel senso sopra indicato) delle scelte da altri effettuate.
-         Le informazioni alla base delle decisioni, non essendo dirette per effetto della lontananza di chi le assume, sono necessariamente di seconda, di terza o di quarta mano, e possono subire, nei vari passaggi, l’infiltrazione di interessi più o meno leciti e più o meno trasparenti di chi le trasmette, e quindi non sono idonee a fondare decisioni che abbiano alte probabilità di essere le migliori;
-         Le informazioni “di ritorno”, da chi prende a chi attua le decisioni, possono subire la stessa sorte;
-         Questo necessario continuo passaggio di informazioni non fa che alimentare pettegolezzi e delazioni.
-         Nella fattispecie, un anello della catena, per di più, a mio avviso, è certamente portatore di interessi in conflitto con quelli della società. Mi riferisco a Marco Ferrante che, di fatto, è procuratore di parecchi giocatori facenti parte della rosa della prima squadra, e non solo di quella.
-      I meri esecutori materiali, e cioè persone che non hanno nessun effettivo, se pur circoscritto, potere decisionale, a tutti i livelli, non possono provare il senso di appartenenza e vivere gli entusiasmi necessari al migliore rendimento di qualsiasi attività umana, e in particolare di quella sportiva di gruppo.

Il sistema descritto, che a mio avviso è quello che attualmente vige nel Calcio Monza, presenta in definitiva logiche e dinamiche simili a quelle di un “sistema totalitario”, e ne presenta i tipici difetti, tanto bene descritti nella storiografia, nel cinema e nella letteratura.

Non sto parlando – si badi bene – in astratto, del modello o del sistema del comitato tecnico, che a determinate condizioni (regole, trasparenza delle stesse e degli obiettivi perseguiti, interpreti, presenza degli stessi “sul campo”) probabilmente può anche funzionare: sto parlando, in concreto, di quella che è l’attuale situazione del Calcio Monza.

L’attuale situazione del Calcio Monza è quella sopra descritta. L’attuale situazione della prima squadra del Calcio Monza, invece, come sapete, è quella della penultima posizione di classifica e della seconda squadra che ha subito più goal tra tutte le squadre che militano nei campionati professionistici italiani. L’attuale situazione del Calcio Monza, anche per questo, è quella di grandissima sfiducia intorno alla squadra e intorno ai dirigenti da parte dei tifosi, dell’opinione pubblica e, in generale, del territorio.

L’obiettivo della società, allora, assolutamente prioritario rispetto a qualsiasi altro, in questo momento, in relazione alla prima squadra, è e deve essere, a mio avviso, quello di risollevare la posizione di classifica attraverso risultati positivi. Prioritario, in questo momento, sia rispetto a quello della valorizzazione dei giovani che a quello della valorizzazione di giocatori ritenuti potenziali fonte di valore economico per la società. Anche perché, e n on foss’altro perché – come ci ha ricordato un non giovane tifoso domenica allo stadio – ci avviamo verso il centenario e non possiamo permetterci di festeggiarlo e di farlo festeggiare alla città con una retrocessione o con le continue figuracce che stiamo facendo, in casa e fuori.

Ebbene, questo obiettivo, a mio avviso, non è compatibile con la descritta attuale situazione della gestione della prima squadra del Calcio Monza.

Ecco perché la proposta di congelare il comitato tecnico (si potrà meglio pensarlo e meglio strutturarlo, volendo, per le stagioni a venire), tradotta nell’espressione “pieni poteri” usata nel punto 1 dell’ordine del giorno a seguito della richiesta sopra ricordata.

Perché Saini-Monguzzi, e perché non Tammaro?

Monguzzi, attualmente, mi risulta essere quello tra i due allenatori della prima squadra che, di fatto, svolge la gran parte del lavoro di allenamento. Mi sembra, inoltre, che goda della stima e del rispetto dei giocatori.

Saini ha il c.d. patentino, e lo conosco personalmente come ottima persona e bravo tecnico. E’ molto stimato nell’ambiente e ha un’ottima intesa con Monguzzi, e ha dichiarato di sentirsela di guidare la prima squadra, ovviamente a condizione di avere pieni poteri.

Tammaro, oltre a quanto detto sopra con riguardo al fatto che la gran parte del lavoro viene svolta da Monguzzi, mi sembra molto appiattito sulle posizioni degli altri membri della catena sopra descritta, e troppo anche chiaramente dipendente dalle opinioni e dalle volontà degli stessi, così da non essere percepibile come effettivo decisore e capo branco.

Tridico, a mio avviso, non è all’altezza dei compiti assegnatigli, e prova ne è la risposta cha ha dato alle domande che gli ho formulato, letta in apertura della riunione. Tridico, inoltre, è appiattito sulle posizioni degli altri membri della catena sopra descritta molto di più di Vitale Tammaro".

10 commenti:

Anonimo ha detto...

ideona: per la prossima partita casalinga dovremmo, di notte, chiudere tutti i cancelli con catene e lucchetti che non si possono tagliare. in modo che nessuno possa entrare.dimostriamo che siamo davvero stufi !!!
Monza, amo solo te!

Riffelettrico ha detto...

stai attento alle battone e soprattutto ai travestiti...non vorrei che ti incatenano al cancello e poi fanno festa! ;)

VJ Kontakte ha detto...

Si deve denunciare la situazione alla Lega Pro, Macalli deve sapere e indagare. Si ipotizzano diverse violazioni del regolamento, a partire dalla sede legale presso una società offshore nelle Isole Vergini, Seedorf che è un giocatore in attività può essere il proprietario di una squadra? Ferrante ha la qualifica per fare il procuratore? Gli stipendi dei giocatori dichiarati in Lega sono fasulli perchè sono integrati con i famosi diritti d'immagine che non vengono poi nemmeno pagati. Si ipotizzano illeciti sportivi, vedi partita con la Cremonese in coppa di lega pro e le parole di Seedorf al termine di Monza-Verona quando parlando con i tifosi dichiara che non gli interessa perdere 3-0 o 5-1. Poi a questo punto i politici, Allevi, Mariani e Arbizzoni devono dirci se conoscono i veri motivi per i quali Seedorf e la sua banda si sono insediati a Monza. Se non lo sanno devono fare indagini anche loro altrimenti risultano complici del piccolo dittatore.
Ora basta veramente, vogliamo chiarezza

VJ Kontakte ha detto...

Aggiungo che ci sono alcuni giocatori, che non stanno alle regole mafiose, sono vittime di mobbing. Eclatante l'esclusione di Samb

Riffelettrico ha detto...

VJ, una grossa mano ce la darà l'indagine di Galbiati...mi ha promesso una copia e dei promo prima del 9 Gennaio.
io direi noi pensiamo a contestare qui sul posto, in città.
a breve avremo una riunione nella vita reale fuori da ogni blog e ogni forum...stiamo organizzandoci.
Ti chiamo sicuro.

Monzasempre ha detto...

VJ Kontakte ha perfettamente ragione: di fronte a questi documenti ufficiali è necessario che qualcuno inizi ad indagare e adire le vie legali se necessario. Questa è la miglior arma per smascherare e contestualmente indebolire la posizione del "Kapo" che per ora è coperto dal fatto di operare in una piazza che non fa eco a livello nazionale. Se iniziano ad arrivare le notizie a livello nazionale vedrai che le cose cambiano.
Nel frattempo noi che abbiamo a cuore i risultati del nostro Monza dobbiamo continuare sul posto a tartassare questi quattro bottegai.
Il prossimo è quella spia di Tammaro che altre a non aver voglia di lavorare e non avere qualità tecniche fa il soffia.
Tamarro vai viaaaa!!!!!!

gio1964 ha detto...

ragazzi e' vergognoso,tutto quello che ha detto Salaroli penso che tutti noi l'avessimo immaginato pero' da qui ad avere la certezza matematica ne correva ,ora visto che per l'ennesima volta i ragazzi della curva Pieri PURTROPPO non hanno fatto nulla e continuano a non fare nulla (da quello che sappiamo noi )dobbiamo essere noi a muovere le acque e fare di tutto per CACCIARE LUI E I SUOI SCHIAVETTI

sor guido ha detto...

Protesta ad oltranza, da qui al 9 gennaio c'è tempo per organizzarci e per pubblicizzarla.

sor guido ha detto...

Ci ho messo un pò ma sono arrivato anche io di là c'è un p'ò troppa censura.

Anonimo ha detto...

TUTTI A CREMA